Benvenuti alla vera, impietosa recensione di Gregory Hunter. Prima di cominciare, abbiamo una notizia cattiva e una peggiore. La notizia cattiva é che questa é solo la prima di quattro parti, e che le altre sono tuttora in lavorazione; quella peggiore é che non potendo (per ragioni banalmente ovvie) mettere online il fumetto, dovrete seguire il nostro commento sulle pagine dell'albo. Il che significa che dovete comprarlo, o farvelo prestare ("rubarlo" non lo possiamo dire, perché é istigazione a delinquere).
Cominciamo dalla copertina: Gregory Hunter in posa spavalda (perdincibacco, egli è dopotutto il Ranger dello Spazio!) in compagnia della bestiola di casa. Il nostro eroe sembra il figlio segreto di Rogue (degli X-Men) e Fonzie (di Happy Days) e indossa un filo di lana al posto della sciarpa. A proposito... Gregory? Ha chiamato Capitan Futuro, dice che vuole indietro la cintura. Il nostro animale da compagnia, invece, sembra il figlio segreto di Quark (di Star Trek - Deep Space Nine) e di una bertuccia (dello zoo di Pistoia), non si taglia le unghie dei piedi da un bel po' e prende lezioni di gusto nel vestire da un cugino di "Er Piotta". A proposito... orango? Ha chiamato Rat-Man, dice che vuole indietro la cintura. Infine, guardate il lettering del titolo... no, non quello in alto, che é in TrueType: quello in basso. Mistilineo alla viva il parroco, seguendo curve improbabili.
- pagina 3 -
La storia comincia con un tizio incappucciato dalle lunghe vesti lacere... No, aspettate, mi correggo: la storia comicia con un enorme cartiglio, lacero anche quello, su cui qualcuno ha scritto con un pennarello Carioca di quelli larghi un pollice. Il cartiglio Carioca promette "eroismo, mistero e avventura" e ci lascia in balia dello straccione incappucciato, non prima di averci torturato col solito lettering mistoterital.
- pagine 4-7 -
Dicevamo del tizio incappucciato: per un po' lo si fa passare per un'entità cosmica che alcuni chiamano "il Monaco Errante" (A proposito... Monaco? Ha chiamato lo Straniero Fantasma, e dice che... oh, insomma, smettiamola!). Poi, a pagina 7, si svela l'arcano: il Monaco Errante é Reed Richards! E se non lo é, devono spiegarmi come ha fatto a far arrivare il braccio fin lì.
- pagine 8-12 -
D'accordo, forse mi sbaglio e il Monaco Errante non é l'Uomo che si Allunga a Piacere. Una cosa però é certa: é di un didascalico da far paura (guardate a cosa ricorre in fondo a pagina 8 per dare l'idea di un "mondo folle"...) quando non serve, e quando serve... eh, insomma, voi guardate la vignetta a metà di pagina 11 e ditemi se riuscite a capire che cosa diavolo é o che cosa diavolo vuol significare.
- pagine 21-27 -
Mettiamo da parte un attimo l'incappuciato e facciamo un balzo in avanti fino alla prima comparsa del nostro amico mascellone, che dopo aver messo alle corde il suo uomo (il quale, per motivi ignoti alla scienza, si mette a raccontare la storia della sua vita - strano, non accenna al suo passato come controfigura di CoilMan ne "Gli Impossibili") non disdegna di partecipare alla sequenza d'azione meno dinamica della storia del fumetto, fatta eccezione per i vecchi cartoni animati della Marvel.
- pagine 28-31 -
Morto il cattivone (anche questo con le braccia che si allungano - ma è una fissazione freudiana o cosa?) ecco apparire la più terribile delle minacce che infestano qesto fumetto. No, no, no, non sto parlando di quella discutibile incarnazione antropomorfa della Morte sotto le spoglie di un cowboy pelato con problemi di abuso di sostanze illecite (a proposito... Brynner? Hanno chiamato dalla Warner, dicono che gli é sparita la protesi per il sorriso del Joker e che tu ne sai qualcosa); parlo delle stramaledette didascalie, malasorte se le pigli! Tanto valeva mettere in copertina l'avviso: "Questo fumetto é sottotitolato per i non pensanti".
- pagine 32-36 -
Segue a ruota una sequenza caratterizzata da dialoghi fluttuanti (ci sono più puntini di sospensione che vignette), da una specifica scelta lessicale a dir poco risibile (microvideochecosa?! Ma per piacere, suvvìa...) e da un bieco riciclaggio in sede di flash-back. Dopodiché compare sulla pagina, per sommo dispiacere di tutti noi, l'incontenibile, inesauribile, inossidabile, indepilabile, insopportabile Badger, il macaco meraviglia!
- pagine 37-39 -
Le pagine successive sono anche ben pensate (per una volta il momento didascalico non suona falso e forzato), ma vengono irrimediabilmente rovinate dal continuo scambio di epiteti scontati fra Mascellomatic 2001 e la scimmia di Tarzan. Poi, mentre Bingo Bongo va a buttar giù qualche birra, Mascella Bella ruba la macchina al biondone di Mask (non il film, la serie animata degli anni Ottanta) e se ne va verso l'infinito e oltre (almeno a giudicare dai comandi sul cruscotto).
- pagine 40-42 -
Sorpresa sorpresa, ricompare tra le nuvole lo Straccione Errante, che tra mecha-design cannibalizzati da tutta la fantascienza occidentale e sublimi momenti di umorismo nonsense ci spiega come é stata risolta la crisi energetica. In fine di licenza, ci tocca pure sorbirci un accenno ad un personaggio che non vedremo comparire che parecchio più avanti (almeno almeno nel terzo albo, ché nei primi due non lo si vede).
-fine della prima parte-
Articolo: Matteo "Abe Zapruder" Scarabelli
Grafica e testi del sito sono © 2001 dei rispettivi autori. Immagini, personaggi e brani di testo tratti dalle opere prese in esame sono © e TM degli aventi diritto, utilizzate a corredo di commento, satira e/o parodia entro i limiti del "fair use".