Dieci anni or sono il panorama fumettistico statunitense venne sconvolto dall'insorgere del fenomeno Image: alcuni disegnatori di grido decisero di fondare una propria casa editrice, separandosi dalle major (Marvel e DC) per cui avevano fino ad allora lavorato, lamentando scarsi guadagni e riconoscimenti di fronte agli introiti procurati alle testate da loro realizzate.

Questo nuovo marchio, inserendosi in un mercato rimasto prigioniero di una logica di vendite esagerate legate ai tentativi di "speculazione" attuati da alcuni cosiddetti collezionisti (che in realtà sfruttavano la mania delle iniziative sussidiarie al fumetto stesso, come ad esempio le copertine alternative, nella speranza di poter poi rivendere a prezzo maggiorato gli albi stampati a tiratura limitata), divenne immediatamente una calamita per i ragazzini, attirati dallo splendore di una serie inutile di splash-page, arricchite da una colorazione al computer altamente innovativa. L'indubbio aumento di libertà per i creativi stessi, rimasti fino allora alternativamente incatenati nelle logiche produttive dei colossi editoriali oppure relegati nell'ambito ristretto della produzione underground, diede sicuramente una scossa all'attempato mondo dei comics nord-americani. Purtroppo, la gran parte di quelle prime storie risultò essere una versione alternativa, più legata alla parte grafica che a quella testuale, delle vicende dei famosissimi X-Men: i vari Youngblood e Cyberforce altro non erano che variazioni personali, più o meno evidenti, sul tema "gruppo di mutanti isolati dal mondo che lotta per il bene ultimo".

A livello teorico, risultavano leggermente diverse le premesse per la testata StormWatch, prodotta nell'ambito dello studio WildStorm di Jim Lee, reso famoso dalle vicende dei WildC.A.T.s, altro team di ultra-umani inserito nel filone di cui ho appena accennato. StormWatch narrava le vicende di un ipotetico gruppo di intervento speciale dell'ONU per le crisi super-umane: l'idea di base li assimilava quindi ai Vendicatori, e forse a causa di ciò la serie rimase per un discreto tempo nelle retrovie, ignorata dai grandi autori e poco premiata nelle vendite. Eppure, le potenzialità si intravedevano: il fatto che i protagonisti fossero una specie di Caschi Blu con capacità superiori li rendeva adatti a essere inseriti in un contesto narrativo particolare, fatto di guerre, attentati e politica ad alto livello. Dopo 37 mesi di racconti insulsi, finalmente giunse a tessere la trame dell'albo uno scrittore di prim'ordine, Warren Ellis, che subito prese a giocare su questi fattori di forza. Fin dal primo numero della sua gestione (il 38) Ellis intraprese un'opera di "bonifica" rispetto a ciò che era già avvenuto; sconvolgendo le fila del team, allo scopo di introdurre alcuni personaggi più tridimensionali, originali e consoni al tono che voleva imporre, lo sceneggiatore scozzese diede un volto nuovo alla serie, impreziosendola con trame intricate, ambientazioni cupe e un mood pessimistico.

Il tema portante divenne immediatamente quello del super-essere visto come figura divina, conscia delle sue facoltà, che si erge sopra la massa. Il concetto, non nuovo, ma erede dell'operato anni '80 di Alan Moore (il ciclo di Marvelman, Watchmen e il racconto di Swamp Thing in cui appare la Justice League), è condotto a nuovo livelli. I nemici che i membri di StormWatch affrontano sono scindibili in due categorie: post-umani che predicano la superiorità della loro condizione e semplici uomini desiderosi di mantenere invariato lo status quo. I componenti del gruppo si situano invece contemporaneamente a metà ed agli opposti di questi estremi: sono a tutti gli effetti già degli dei (vigilano sul mondo da un satellite orbitale, possono manipolare energie sconosciute, spesso non possiedono neppure forma fisica naturale, utilizzano tecnologie impossibili, scendono sulla Terra cavalcando la scia di particelle di un teletrasporto...), ma guerreggiano per dare all'Uomo Comune la chance di edificarsi un futuro.

Diamo ora un'occhiata in dettaglio, caso per caso, agli aspetti fondamentali del serial.

-=segue=->

[=1= Introduzione] - [=2= Evoluzione] - [=3= Politica] - [=4= La Violenza]
[=5= I Personaggi] - [=6= "Cambiare o Morire"] - [=7= L'Eredità]

Il design del sito è ©2001 di Matteo Scarabelli. I contenuti del sito sono © dei singoli autori. Eventuali opinioni espresse dai singoli autori non sono necessariamente condivise dai manutentori del sito.

Le immagini, testi, personaggi e loro caratteristiche distintive tratti da fumetti, film o quant'altro sono © e TM degli aventi diritto, e sono utilizzate a corredo di commenti e recensioni entro i limiti del "fair use".